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It's not a trip or vacation, it's a second life. ✈

13 Settembre
8 di mattina, suona la campanella, le scale colme e gli abbracci in classe, le corse ai banchi e gli zaini che volano, io non ero lì.
13 giorni fa, invece di lanciare lo zaino e sedermi all'ultimo posto vicino al mio migliore amico, ero dall'altra parte del mondo, seduto sul letto, a fissare il vuoto.




26 Settembre 2017 -> Frustration
Prima di partire non sapevo minimamente cosa significasse scoppiare a piangere da un momento all'altro senza un valido motivo, non sapevo cosa significasse tornare a casa e non trovare i miei genitori ad aspettarmi, non immaginavo minimamente a cosa andassi incontro.
Mi sono svegliato già sapendo che questa giornata non sarebbe finita bene, che sarebbe stata diversa.
Quarantottesimo giorno negli stati uniti ed ho avuto solo due crolli emotivi, oggi quello più grande.
Cosa significa avere intorno persone che ti parlano ma che non riesci a sentire perché il silenzio che senti dentro di te copre le loro voci? Cosa significa guardare il vuoto e chiudere gli occhi, cercando di non piangere perché sei seduto nel bel mezzo della classe? Non lo sapevo due mesi fa, non lo sapevo un mese fa, lo so ora.
Mr. Seal spiegava la classificazione della società secondo Lenski durante l'ora di sociologia ed io piangevo, seduto all'ultimo banco, cercando di continuare a scrivere, inutilmente, dato gli occhi pieni di lacrime. Nessuno se ne è accorto.
Ci sono momenti in cui inizio a sentire la mancanza di casa sempre di più ma poi, pensando ad altro, me ne dimentico, ci sono momenti invece, quando sono solo, dove crollo e posso rimanere a fissare il vuoto anche per ore.
Mi manca ogni singola cosa, ogni singola persona, ogni singolo momento, ma sapete cosa mi manca di più? Gli abbracci.
Gli americani non sanno abbracciare e anche se ci provano riescono ad essere freddi anche in un gesto così tenero. Mi hanno abbracciato, ma non sono stato nemmeno toccato, sono abbracci finti, senza storia e senza calore.
Mi mancano gli abbracci, quelli che ti tolgono il respiro e che durano anche un minuto, quelli dove parli all'orecchio della persona che stai abbracciando, quelli dove senti qualcuno che tiene a te, vicino.
Mi manca abbracciare i miei genitori, mia sorella, i miei nonni, gli zii e i cugini, i miei migliori amici e i miei compagni di classe, mi manca essere stretto tra le braccia di qualcuno e sentirmi a casa, mi manca scoppiare a ridere durante gli abbracci spontanei dopo aver fatto qualche cazzata con le mie migliori amiche, mi manca prendere tra le mani la faccia di mia nonna e baciarla sulla fronte prima di andare via, mi manca abbracciare nonno quando lo incontro e mi manca passare davanti alla porta della casa dove viveva nonna prima che mi lasciasse. Mi manca tutto questo e a 8000 km di distanza non posso fare nulla, se non pensare che riavrò un abbraccio, uno di quelli veri, solo tra 9 mesi.
48 giorni qui e nessuno mi ha mai abbracciato.
48 giorni qui e nessuno mi ha mai baciato sulla guancia la mattina.
48 giorni qui e ci sono momenti in cui, anche in mezzo ad un gruppo di 50 persone, mi sento solo.

"Una cosa che penso tante volte io è che quest'anno è uno e che non si ripeterà, ogni singola cosa che succede qui non si ripeterà, perché saremo cambiati noi, quindi non sarà più lo stesso, saremo in Italia o chissà dove. Abbiamo avuto un'opportunità pazzesca. Godiamoci ogni singolo minuto, che sia bello o meno, siamo coraggiosi, tanto coraggiosi. Siamo soli in un paese che non conosciamo."
Benedetta V., Illinois.

Sto vivendo a pieno ogni singolo secondo di questa esperienza, ne parlo, lo racconto, lo scrivo, lo fotografo, me lo godo.
9 mesi e tutto questo, purtroppo, sarà ormai un ricordo che ho aspettato per più di 5 anni.
Ho 9 mesi per continuare la mia storia, per capire veramente chi sia e per respirare l'atmosfera che mi circonda, anche ora, seduto in cucina.
"Goditi ogni momento che tra 9 mesi ti riabbracciamo"
Italia, mi manchi sempre di più.

-Emanuele ✈











"I am the American Dream. I am the epitome of what the American Dream basically said. It said, you could come from anywhere and be anything you want in this country. That's exactly what I've done"




8 Agosto 2017 - 8 Settembre 2017
Un mese fa, piangendo, lasciavo l'Italia. 

Un mese fa, a quest'ora, prendevo il volo UA41 della United Airlines ... un mese fa, Emanuele ha detto "Ci vediamo presto" ai suoi genitori e a sua sorella ... un mese fa, qualcosa è cambiato.
Una valigia, un bagaglio a mano ed uno zaino, una bandana legata al polso e gli occhiali da sole, gli occhi rossi e il passaporto stretto tra le mani. 
"Volo UA41? Ha i biglietti?" mi fece l'hostess di terra mentre buttavo la valigia sul rullo per pesarla, "No, cioè sì, eccoli" risposi, ero così confuso;
"Il suo è il posto 36F, buon volo e buona permanenza"
"Grazie.", passaporto tenuto con i denti, biglietti in una mano e bagaglio a mano nell'altra, stavo per dirigermi verso i gate ed avevo la pelle d'oca.
9 ore di viaggio, 3 film visti a metà, metà libro e un'intera playlist.
Respira Emanuele, respira, sei a New York.
"In preparation for landing at Newark Liberty International Airport, fasten your seat belts, please."
Chiudo gli occhi, tiro indietro la testa e mi siedo bene sul sedile, mi sistemo bene le cuffiette nelle orecchie e poi afferro i braccioli del sedile con le mani, stringendoli, tre sobbalzi, 10 secondi di corsa e poi l'aereo si ferma al centro della pista, sono atterrato, sono negli Stati Uniti.
Un mese fa ho pianto una volta atterrato a Newark, un mese fa ero arrivato nelle mia nuova casa.
Un altro mondo, troppo diverso dall'Italia per poterli comparare.
Mi chiedono cosa preferisca, se gli Stati Uniti o l'Italia, ma non rispondo, mi limito solo a sorridere e a buttare un "I can't compare them".
E' un mese esatto che percorro una strada diversa per andare a scuola, che salgo su un altro tipo di autobus e che non vedo i miei amici.
In un mese è cambiato tanto, non mi alzo più con le urla di mia madre perché sono i ritardo, faccio colazione tutte le mattine, inizio a vestire in un modo diverso, pranzo a scuola e corro da una parte all'altra per non arrivare in ritardo alle lezioni, mi piace la matematica e no, non sto scherzando.
Il famoso bus giallo, pieno di bambini irritanti che urlano, mi porta fino a scuola, dove corro all'armadietto per buttarci dentro le cose che non mi servono nelle prime due ore, poi salgo e mi siedo in mensa con gli altri, al suono della campanella un "fuck this shit" e inizia la giornata, 1000 persone che corrono per i corridoi ed Emanuele che viene spinto continuamente.
"Ma lì la scuola è una cazzata, vai a dormire per un anno su, non scassare" ecco, no.
MITO SFATATO: Anche gli americani studiano e, in alcune classi, pure tanto. (sociologia amore mio).
Non sono partito con aspettative alte, sapevo di partire per gli Stati Uniti e non volevo fissarmi con quello che si vede nei film, poi sono arrivato e ho gridato, dio se l'ho fatto, "Sono in un film, minchia.".
Sono in un film, almeno per me lo è, ragazzi che prendono a pugni l'armadietto, le A+, i libri enormi e i tavoli singoli, la bandiera americana in ogni classe ed il professore con i pantaloni color cachi che ti aspetta fuori dalla porta.
Ho pianto, proprio nel posto in cui sono seduto ora, 4 giorni fa, non so il motivo e nemmeno so spiegarlo, è successo, ho pianto anche davanti allo specchio, mi sono lavato la faccia e sono tornato a studiare, ancora più forte di prima.
"Are there differences between th US and your country?" mi ha chiesto il professore di Sociologia il primo giorno, se ci sono? ogni cosa è diversa, troppo diversa per non ricordarla. L'america è grande, bella e disarmante; l'America è patriottismo, differenza e bandiere; l'America sono le persone che mi hanno accolto il primo giorno davanti l'armadietto abbracciandomi; l'America è il sogno che sto vivendo, in questo momento, seduto e con i libri aperti davanti.
Il primo mese è passato, sento ancora l'abbraccio della mia famiglia che mi stringe, le guance bagnate dei miei amici quando li ho salutati e il loro profumo. Un mese è volato, ora ne restano solo 9 da far volare.

"Barack knows the American Dream because he's lived it 
and he wants everyone in this country to have that same opportunity,
no matter who we are, or where we're from, or what we look like, or who we love."
- Michelle Obama -


- Emanuele ✈









"That's why Rosa sat on the bus, That's why we walk through Ferguson with our hands up, When it go down we woman and man up"

Sto per lasciare l'italia, patria di tutto, per andare negli Stati Uniti, di cui la storia, per quanto possa essere lunga, sarà sempre minore rispetto a quella europea, a quella italiana. Ho letto tanto sulla storia degli Stati Uniti, spero di poter fare U.S. History il prossimo anno perché ne sono davvero affascinato. Ci sono parecchie cose che mi hanno rapito, oltre alle storie sui Nativi Americani e ai coloni, mi sono soffermato tanto sulla storia afroamericana, la nascita del Jazz e la lotta per i diritti civili. Sto per andare dall'altra parte del mondo e sono contento di conoscere la storia del paese in cui vivrò. Sono cresciuto con "Raven", "I Jefferson" e "Arnold", ho amato Raven, tanto che le ho scritto su facebook (Mi ha anche risposto, ciao mitici), ho amato Florence, Louise e George, ho amato Arnold. Sono il tipo di ragazzo che si metterebbe ad abbracciare le persone in strada e che, leggendo tutto quello che è successo durante le lotte di King e Malcom X, è rimasto toccato, a distanza di più di quarant'anni.
Quando pensi agli Stati Uniti, a cosa pensi subito? Oltre alle cose elencate nel post precedente penso sempre ad Harlem e a quanto sarebbe bello passarci una giornata e sì, sto parlando di Harlem, il quartiere di Manhattan più pericoloso negli Stati Uniti; Penso a San Francisco e alle messe con i canti gospel nel quartieri neri, penso a Chicago e a Detroit.

"Your first name is Free, last name is Dom, we choose to believe in where we're from"

Conosco persone, purtroppo, che ancora nel 2017 guardano il colore della pelle delle persone; Conosco persone, purtroppo, troppo tristi ed infelici nella vita.
Uno dei miei desideri era quello di essere ospitato da una famiglia afroamericana, come quelle dei film. Ecco a cosa penso quando sento "Stati Uniti", alle messe e alle chiese piene di neri che agitano le mani in aria chiudendo gli occhi e ringraziando il signore perché ancora vivi, dopo lotte durate decenni.
Molte volte mi hanno chiesto chi fosse il mio idolo, al mio: "Martin Luther King" ho ricevuto un solo: "Sarebbe?", silenzio. Mi considero fuori dagli schemi, invece di avere un tipo qualunque come idolo, ho King e ne vado fiero. Sono sensibile, nello stesso tempo stronzo ed acido, ma mi commuovo facilmente, come quando lessi la prima volta il discorso che King fece a Washington, "I have a dream".

"Ho un sogno, che i miei quattro bambini un giorno vivranno in una nazione in cui non saranno giudicati per il colore della pelle, ma per l’essenza della loro personalità…Ho un sogno, che un giorno, laggiù nell’Alabama, dove i razzisti sono più che mai accaniti, dove il governatore non parla d’altro che di potere di compromesso interlocutorio e di nullification delle leggi federali, un giorno, proprio là nell’Alabama, i bambini neri e le bambine nere potranno prendere per mano bambini bianchi e bambine bianche, come fratelli e sorelle."

2017 e cari ragazzi, siamo di nuovo indietro di 40 anni, nelle ultime elezioni, negli stati più a sud del Mainland, alcuni neri sono stati cacciati dai seggi elettorali ed il Ku Klux Klan sta pian piano riprendendo piede, 2017 ragazzi e ancora esiste distinzione tra l'uomo bianco e quello nero.

Non costa nulla trattare le persone bene, non costa nulla trattarle da persone in quanto tali.





 -Emanuele.

Delirio. Delirio. Delirio.
Quindici giorni sono pochi, troppo pochi, soprattutto se sei in vacanza e torni il 31 Luglio, quando ne mancheranno 9 per salutare tutti e preparare le cose che ti serviranno per un anno. Quindici giorni non sono pochi, sono pochissimi. Il primo gruppo di Youabroad con la CIEE parte domani e il gruppo whatsapp è impazzito; Tra messaggi di buon viaggio e di consolazione per chi ancora non crede che tutto questo sia possibile ho scritto un messaggio anche io, nel quale, ad un certo punto dico: "Sembra ieri Settembre mentre siamo già a questo punto!". In effetti è vero, oggi è il 24 di Luglio mentre ieri, il 23, lo scambio per il 10 Settembre; Ancora mi vedo con le converse nere, i jeans e la camicia sotto la pioggia ad aspettare che Annalivia mi aprisse il portone principale della sede per farmi entrare, ancora vedo un Emanuele che si alza dalla sedia da ufficio sulla quale era seduto e che dice, tendendo la mano: "Lunedì le manderò il messaggio di conferma, così posso firmare il contratto". Sembra ieri, invece sono passati più di dieci mesi.
"Utah, do you know where that is?" mi ha chiesto prima un'Americana, l' "Obviously" è stato d'obbligo. Non so da dove sia nato quest'amore per gli Stati Uniti, quando ero piccolo sarei voluto andare a vivere a Londra, sentirmi un inglese ed andare ogni giorno davanti a Buckingham Palace per vedere il cambio della guardia; Ad un certo punto misi da parte l'idea dell'Inghilterra e mi fissai con gli Stati Uniti. Sarà stato per la loro storia, anche corta se è per questo? Sarà stato per le città? Magari, alcune sono veramente belle; Sarà stato per …? Per cosa? Non lo so. So solo che in seconda media imparai a memoria tutti i 50 stati e le loro rispettive capitali e che lessi tantissimo su qualsiasi cosa li riguardasse, mi appassionai in poco tempo, senza pensarci, successe e basta.
L'8 Agosto sarà la prima volta che metterò piede negli Stati Uniti, la terza contando Il Cimitero Americano e l'Ambasciata Statunitense. Quando entrai nel cimitero americano iniziai a respirare un nuovo tipo d'aria, sentivo di non essere più in Italia; Mi allontanai dai miei ed entrai in uno dei settori, era bello da guardare, da vivere, per quanto questo possa essere un paradosso. Il silenzio era tombale. La prima "tomba" a cui mi accostai fu di un ragazzo ebreo, morto nel 1944 che si chiamava Seymour, beh, chiusi gli occhi e ci appoggiai una mano sopra, Seymour è il nome della mia futura scuola ed è stato strano.
La cosa che mi fece impressione fu la grandezza, l'immensità in cui mi trovavo e il silenzio che sentivo, ero negli Stati Uniti ed avevo i brividi.
Per quanto possa aver letto sugli USA, per quanto possa aver visto, la visione che ho di loro è quella che ho sempre visto nei film.
Come mi immagino gli Stati Uniti? Come ho sempre immaginato gli Stati Uniti? Grandi.
Non so nemmeno come spiegarlo quello che sentivo quando vedevo le serie tv ambientate in qualche parte sperduta dell'Alabama o in qualche sobborgo di Chicago. "La vita secondo Jim" è stata la mia infanzia, il prototipo di famiglia americana per me è quello e, a mio parere, sembra tanto la mia Host Family … ovvio, non avrò un Andy che lava le macchine indossando una canottiera e dei pantaloncini, ma avrò una zia che si chiama Dana. Quale tipo di vita vorrei negli Stati Uniti? Una vita come quella di Jim, seduto sulla sua poltrona a guardare le partite con sua cognata e a strozzarsi con il pollo, con il barbecue sempre aperto in giardino e con i jeans larghi. Questo è il tipo di vita che vorrei.
Inizia a piovere e non posso che pensare a Zoe Hart seduta su una delle panchine di Bluebell, con dietro il famoso gazebo di legno bianco e davanti la schiera di negozi con le facciate di mattoncini rossi. Ecco come ho sempre immaginato gli Stati Uniti: Piccole città, centro piccolo e pieno di negozi, un gazebo di legno al centro della piazza e tanta gente alle prese con i barbecue nei loro giardini. Una volta guardai interamente il video di "Hey Brother" di Avicii, anche quello per me è il prototipo degli Stati Uniti, quartieri attraversati da rotaie, bambini che girano in bicicletta e le feste nei quartieri con i fuochi d'artificio, gli hamburger e i cappelli con la bandiera americana.

"What if I'm far from home? Oh brother, I will hear you call! What if I lose it all? Oh sister, I will help you hang on! Oh, if the sky comes falling down, for you, there's nothing in this world I wouldn't do."

"Hey Brother" la sto ascoltando ora, con le cuffiette, la pelle d'oca e i tuoni in sottofondo. Tra 15 giorni sarò a 7963 km di distanza da qui, vivrò per un anno nel paese che ho sempre sognato e che ho sempre visto nei film, il paese degli Hamburger, delle alette piccanti e delle torte giganti, il paese delle moto e delle giacche di pelle, delle bandane e dei km percorsi nel Grand Canyon; Il paese dei grattacieli e delle chiese gotiche, il paese delle strade immense e delle rotaie abbandonate, il paese dei pionieri e della caccia all'oro, dei montoni e dei cavalli da corsa; Il paese dei tornado e degli uragani, il paese del Jazz e delle messe ad Harlem, il paese dei miei sogni.
Se potessi, prenderei una macchina fotografica e, da solo, girerei ogni sobborgo, ogni singola via di ogni città per immortalare cosa significano gli Stati Uniti per me, perché spiegarlo, mi risulterebbe difficile.




 -Emanuele.


"Il mondo è come un libro, viaggia e sfoglialo."

Quando si può dire di aver vissuto veramente? Quando si può dire di averlo fatto? Quando ci si può vantare di aver avuto la possibilità di essersi goduti ogni singolo momento di una vita che, per quanto può essere lunga, non lo sarà mai abbastanza? 
Quando si è pieni di soldi? No. 
Quando si ha avuto un lavoro prosperoso? No. 
Quando si ha sempre avuto la famiglia al proprio fianco? Anche. 
Quando ci si è sempre divertiti? Pure. 
Quando si ha sempre viaggiato? Si. 
"Eh si, hai viaggiato, bravo, ma mica si vive solo viaggiando eh...", giusto. 
Prendiamo però una persona che nella vita può dire di aver visitato il mondo, dalla Francia al Canada, dall'Antartide al Madagascar, dal Brasile alla Cina, dall'Australia al Giappone e prendiamo invece una persona che del mondo ha o ha potuto visitare solo l'1%. Chi avrà più storie da raccontare? Vi lascio il beneficio del dubbio. 
Sono certo che quell'1% rappresenti un qualcosa di importante, ma solo la persona che ha visitato il mondo in lungo e largo può dire di aver vissuto. Parlo di vantarsi? No, per quel poco che ho vissuto ho viaggiato in quattro paesi diversi e non mi vanto di aver avuto la possibilità di visitarli, parlo di quello che ho imparato, visto e conosciuto, parlo delle persone che ho incontrato, con cui ho scambiato un solo sguardo, con cui ho parlato. 
Persone di tutti i tipi, da uomini tatuati in giacca e cravatta pronti ad andare a lavoro a donne piene di buste pronte a rientrare a casa, da ragazzi sdraiati per terra a ragazze ferme a fotografare tutto quello che avevano intorno. Ancora, da signori anziani con uno Starbucks in una mano ed una sigaretta nell'altra a prendere il fresco a signore mano nella mano con i propri nipoti mentre spiegano fiere la storia della città in cui vivono. Ancora di più, da coppie giovani che passeggiano per le strade a coppie di anziani che si scambiano un bacio veloce davanti ad un quadro in un museo. 
Ogni singola persona ha una propria storia, si può capirla guardandole gli occhi: lucidi, vivaci, spenti o arrossati. 
Per quanto poco io possa aver visto fino ad adesso ho conosciuto tante persone, ho ascoltato tante storie e ho imparato tante cose. 
Per quanto poco io possa aver visto fino ad adesso posso dire di aver comprato a Carnaby Street, di aver passeggiato per Oxford Street, di aver visto il cambio della guardia e l'arrivo della Regina a Buckingham Palace, di aver girato in autobus Dublino, di aver guardato una donna ballare in mezzo ad una strada a Siviglia, di aver visto la corrida, di aver visto il Guernica e di aver fatto una passeggiata lunga più di due ore per Madrid. 
Per quanto poco io possa aver visto fino ad adesso posso dire di aver vissuto almeno l'1% di quello che vorrei vivere durante la mia intera vita. 
Il mondo è grande e va scoperto, la vita è lunga ma troppo corta per mettersi a pensare se viaggiare o no. 
Viaggiare significa Vivere. 
-27




"What lies ahead I have no way of knowin', but under my feet baby, grass is growin' 
It's time to move on... 
It's time to get goin'... " 
-Tom Petty-


-Emanuele ✈️

Sono un ragazzo, ho 16 anni, tra un mese lascerò l'Italia, sono pronto ed ho paura.

"it's who we are. Doesn't matter if we've gone so far. Doesn't matter if it's all okey. Doesn't matter if it's not our day".

Posso dire finalmente di aver realizzato di partire ... oggi? oh no, il 2 giugno alle 16. E' buffo da raccontare ma ero in macchina e stavo facendo un giro con i miei genitori. Fiumicino è delimitata dalle reti al fine delle piste e intorno, a piedi o in macchina, si può passare ed aspettare di vedere gli aerei decollare.
Ero seduto in macchina quando, parallelamente a me, un aereo, al di là della rete, decolla. Ero così vicino che quasi riuscivo a vedere i finestrini e le persone sedute a bordo ... lo stomaco è andato sottosopra.
"Embè?" direte, già, si, l'ho detto anche io ripensandoci. Ho visto un Emanuele sopra quell'aereo, un Emanuele con le cuffiette alle orecchie e con lo sguardo puntato fuori dal finestrino, un Emanuele pronto a tutto, un Emanuele con il sorriso e con le lacrime agli occhi.

"Hope when the moment comes you'll say: I did it all, I did it all. I owned every second that this world could give, I saw so many places, the things I did, yeah, with every broken bone, I swear I lived."

"Hai ansia?" mi chiedono, "Si" rispondo, "Ma ansia bella o brutta?", "Non lo so". Mancano 28 giorni al momento che aspetto da 5 anni, un momento che ho sognato ardentemente. L'8 Agosto ci sarò io, la mia valigia, il passaporto in mano e lo zaino in spalla. Non so come sentirmi, fino ad un mese fa continuavo a ripetere "Non vedo l'ora di partire, voglio andarmene" e si, lo ripeto ancora adesso, ma con un accento diverso. Voglio andarmene perché ho capito che andarmene significherebbe vivere, vivere un qualcosa di inspiegabile, impensabile. L'Iberia e la Vueling mi hanno portato in Spagna, la British Airways in Inghilterra e l'Easyjet in Irlanda, tra 28 giorni la United Airlines mi porterà negli Stati Uniti. Quel sogno americano cresciuto e maturato guardando Arnold, I Jefferson, I Robinson e Il principe di Bel Air, si sta sempre facendo più concreto, palpabile a tratti. 
"Living like we're renegades" 
Atterrerò a New York per la prima volta, una città che fino ad adesso ho solo visto nelle foto e nei poster, non sapete quanto possa significare per me; Ho letto di persone che hanno sognato New York per cinquant'anni e che, appena atterrati, hanno pianto, ho letto di persone che hanno sempre sognato New York ma non hanno mai avuto la possibilità di andarci. Io questa possibilità ce l'ho, a 16 anni, da solo. 
Ho la valigia davanti, più la guardo più il vuoto di stomaco aumenta e al suo aumentare aumenta anche la voglia di partire, di strafare, di rompere gli schemi e di cambiare. Pochi giorni fa mi è arrivato il Visto, già vedo il "Welcome to the United States of America" fuori al gate, già vedo l'Empire State Building tremolante per l'afa in lontananza. Immaginate un'infanzia davanti al mappamondo ed immaginate un bambino che con il dito indica gli Stati Uniti, immaginate un piccolo Emanuele con gli occhi spalancati urlare "Io ci andrò". Giuro, ci sto andando. 
"And now it's time to build from the bottom of the pit, right to the top ... I don't ever want to let you down, I don't ever want to leave this town, this city never sleeps at night.". 
Cosa mi mancherà? tutto. Ho sempre detto che la mia città non mi sarebbe mai mancata, anzi, che l'avrei completamente dimenticata una volta in America, purtroppo ogni volta che esco mi accorgo di cose a cui non avevo mai fatto caso, i pugni nello stomaco. Pensavo davvero di partire menefreghista? Senza voltarmi mai indietro? si, lo pensavo e mi sbagliavo, terribilmente. Mi mancheranno i sabati sera in giro per il corso, con i miei amici, a fare i coglioni per i giardinetti. Mi mancherà lamentarmi di quanto faccia schifo questa città, mi mancherà e basta. Posso dire di essere pronto a lasciare tutto, almeno ne sono convinto, l'8 chiuderò gli occhi mentre andrò via, sorridendo; Dopotutto ci sono cresciuto, fa parte di me. 
Inizio a prepararmi a vivere, 28 giorni ed Emanuele cambierà, 28 giorni ed Emanuele potrà dire di vivere negli Stati Uniti
Immaginate ora un ragazzo, seduto e con le cuffiette all'orecchio, con una mano tremolante ed una guancia solcata da una lacrima, immaginatelo e vedrete me. 
"Era la mia chiesa, la mia scuola, la mia casa: era il mio posto sicuro, il mio santuario. Io amo stare qui. Mi correggo ... Amavo stare qui ..."



-Emanuele.

Torna diverso.
A 93 giorni all'avverarsi di uno dei miei più grandi sogni non posso che sedermi e realizzare seriamente ciò che sta per succedere. 93 giorni e arrivederci Italia, 93 giorni all'abbraccio dei miei genitori e dei miei amici prima del volo, 93 giorni al momento che aspetto da più di 4 anni, al decollo dell'aereo che mi porterà dall'altra parte del mondo, 93 giorni all'inizio di un'avventura che giuro, non dimenticherò mai.
Ormai saputa la destinazione finale, ormai conosciuta la famiglia, ormai pronto a partire non mi resta che aspettare e prepararmi, prepararmi ad abbandonare tutto quello che ho qui in Italia per 10 mesi, prepararmi a vivere un'esperienza del genere, prepararmi a partire come sono ora e tornare un'altra persona.
Anne Carson dice: "L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso. " 
Come tornerò in Italia? Sarò cambiato? Non credo possa già dare risposta a delle domande del genere, so solo che cambieranno i miei punti di vista, il mio pensiero, il mio modo di vivere ... non so come, ma cambieranno.
Quando sai di poter fare qualcosa per dare una svolta alla tua vita, per quanto tu poco possa aver ancora vissuto, prendi al volo l'occasione. Non mi pentirò in futuro di quello che ho deciso, anzi, me ne vanterò, farò si che diventi uno dei miei punti più forti, quello di essere cambiato e lo farò senza problemi. 
Penso che realizzerò completamente quello che sto per fare alla partenza, prima non ci riesco, vedo l'America tanto vicina quanto lontana.
Partirò l'8 Agosto per New York, non mi spaventa la cosa ma non lo nascondo, i vuoti di stomaco si fanno sempre più continui.
Renderò questa parte della mia vita qualcosa di cui andarne fiero, eccome se lo farò.
Ormai il tempo scorre inesorabilmente come sabbia tra le dita delle mani e non posso fermarlo, anzi, se potessi, non lo farei.
93 giorni e sconvolgerò la mia vita.
See you soon America ... ❤🎓




-Emanuele.

Dopo quasi tre mesi di assenza continua sul blog sono di nuovo qui!!!!
Cosa è successo in questi tre mesi? Di tutto, sono stati assegnati i primi Placement ed oggi, 27 febbraio 2017, l'ho ricevuto anche io! 

Ebbene si, alle 13:59, Youabroad mi chiama dicendo che una famiglia ha scelto di ospitarmi a Mahomet, in Illinois!!


L'Illinois, con 12.880.580 abitanti, è lo stato più popoloso del Midwest, e il quinto più popoloso degli Stati Uniti. Nel post #9, nella lista degli stati in cui mi sarebbe piaciuto capitare l'Illinois era stato piazzato come 5° dietro al Massachusetts, New York, California e Florida. Sapevo già che finire in quegli stati sarebbe stato difficile e quindi stavo pregando per l'Illinois, mi è andata benissimo!

Vivrò a Mahomet, una piccola città di quasi 7800 abitanti situata nella Contea di Champaign. Champaign (Città più popolosa dell'omonima contea) ed Urbana (Capoluogo della contea) formano l'area urbana in cui si trova l'Università dell'Illinois, il più antico campus dello Stato e uno dei più importanti degli Stati Uniti!
Ma parliamo ora della Famiglia 😍.
Ho due genitori giovanissimi ed un fratello di 13 anni, ciò che volevo e che avevo addirittura inserito nella lettera (SONO PESSIMO). Ho una casa grande ed una stanza tutta per me.
L'Hostmum è attiva, le piace fare esercizio fisico e stare con la famiglia; L'Hostdad, invece,  è un gran lavoratore, gli piace fare esercizio fisico, andare a caccia e pescare! Anche l'Hostbrother è attivo, molto intelligente e verrà nella mia stessa scuola🎓. Hanno anche due cani!

Ora, ho già parlato con il mio local coordinator e mi farà sapere in questi giorni se sarò Junior o Senior, potrei però avere buone probabilità di essere Senior ... quindi, finger crossed 🤞. 

Frequenterò la Mahomet-Seymour High School: 








Io ancora non ci credo, sembra seriamente una di quelle scuole che si vedono nei film! Beh, ora non mi resta che aspettare di fare la video chiamata con la mia Host Family e di sapere se prenderò il diploma 🤞🤞

AH NOTIZIONA, nella mia stessa città e nella mia STESSA SCUOLA è capitata un'altra ragazza, Francesca, sono felicissimo di poter passare quest'esperienza insieme a lei❤️! 😉

Con questo vi lascio ... Buonanotte! ❤️🎓

-Emanuele.

Mancano esattamente 6 ore e 51 minuti all'inizio del 2017! Come mi sento? Non lo so ... da una parte sono contento che questo 2016 finisca, seriamente non vedo l'ora, dall'altra forse mi mancherà.
Nel 2016 sono successe tantissime cose, brutte o belle che siano, ed hanno fatto parte di me. Quest'anno ho capito cosa significhi la vera amicizia, cosa significhi essere innamorati seriamente, cosa significhi conoscere nuove persone e legarsele al cuore per sempre. Quest'anno ho conosciuto la mia Irish Host Family, ho visitato Dublino, ho incontrato forse una delle persone più importanti nella mia vita ed ho vissuto. Quest'anno ho preso una delle decisioni più importanti. Quest'anno ho avuto paura, ho pianto, sono arrivato al limite pronto a lasciare tutto, mi sono rialzato ed ho affrontato ogni cosa. Quest'anno ho avuto paura di viaggiare, ad uscire e a stare in piazza, a viaggiare in aereo e ad atterrare in una delle più grandi città europee. Quest'anno ho usato il "#PRAYFOR" ogni mese: per ogni persona che camminava per strada ed ha perso la vita, per ogni famiglia che ha perso un figlio e per ogni persona che non è riuscita a vivere abbastanza e spero solo di non usarlo anche l'anno prossimo. Quest'anno ho pregato che tutto quanto finisse, guerre e terrorismo. Quest'anno ho capito quanto valga vivere, ogni singolo giorno, ogni singolo momento, ogni singolo secondo.
Alla mia famiglia ... grazie, grazie di avermi permesso di fare quest'esperienza, grazie per avermi supportato sempre e ovunque, grazie per esserci sempre, grazie per avermi consolato dopo avermi visto piangere, grazie di starmi accanto anche nei momenti più bui, grazie di tutto. ❤️
Ai miei amici ... grazie, grazie per avermi capito, grazie per avermi accettato, grazie per avermi fatto provare emozioni indescrivibili, grazie per avermi abbracciato quando ne avevo bisogno, grazie per avermi aiutato, grazie per avermi dato l'anima, grazie di esistere. ❤️
Agli altri Exchange ... grazie, grazie per avermi sopportato, grazie per avermi capito anche voi, grazie per avermi fatto sentire a casa, grazie per avermi fatto ridere, grazie di cuore. ❤️
Con gli occhi bagnati posso definitivamente mettere fine al mio 2016, pieno di ogni cosa, pieno di ogni tristezza e pieno di ogni felicità.
Il 2017 è il mio anno, Exchange, il 2017 è il NOSTRO anno!
Auguri a tutti!


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-Emanuele.
Mi sono sempre limitato a rispondere "Andrò a New York" quando qualcuno mi chiedeva dove sarei voluto andare negli Stati Uniti, l'avevo impostata come unica risposta e non so ancora il perché; New York è sempre stato il mio sogno e sono sicuro che un giorno farà parte della mia vita, crescendo però, ho capito che attorno a quel sogno c'erano altre migliaia di città, altri migliaia di paesi ed altre migliaia di possibilità. Io però pensavo solo a New York, partito addirittura con l'idea di scegliere la Macroarea affinché capitassi nei dintorni della Grande Mela, mi fermai quando veramente capii la bellezza di tutto quelle "Altre migliaia di possibilità". Essendo ormai la mia Application Online e quindi pronta per essere scelta da una famiglia americana avrei deciso di fare una lista degli stati in cui preferirei capitare:


1.     Massachussetts
2.     New York
3.     California
4.     Florida
5.     Illinois
6.     Texas
7.     Tennessee
8.     Washington
9.     New Jersey
10. Mississippi
11. Louisiana
12. Pennsylvania
13. Connecticut
14. Colorado
15. Nevada
16. Oklahoma
17. Georgia
18. Idaho
19. Arizona
20. Montana
21. Oregon
22. Alabama
23. Utah
24. Nebraska
25. Kansas
26. Wyoming
27. Maryland
28. Iowa
29. Ohio
30. Delaware
31. Arkansas
32. Vermont
33. Missouri
34. Minnesota
35. Indiana
36. Rhode Island
37. Kentucky
38. Maine
39. Wisconsin
40. Michigan
41. Virginia
42. North Carolina
43. North Dakota
44. New Hampshire
45. West Virginia
46. South Carolina
47. South Dakota
48. New Mexico
49. Hawaii
50. Alaska

Purtroppo per sapere bisogna aspettare, quindi Finger Crossed e che lo stato arrivi presto! 


"This nation will remain the land of the free only so long as it is the home of the brave"